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PATENTINO DRONI: le ultime dall’EASA


Droni e minidroni / mercoledì, Febbraio 6th, 2019

PATENTINO DRONI: le ultime dall’EASA.

Cade la differenza tra SAPR e APR.

Le ultime tendenze parlano di cambi radicali per i limiti di volo ed il patentino, che sia per droni da divertimento o da lavoro!

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Nuove norme EASA. Cosa cambia
EASA european aviation safety agency

https://www.youtube.com/watch?v=a6EQVRsA_XI

Le novità EASA, fanno saltare la distinzione tra SAPR, ovvero i droni usati per lavoro e gli aeromodelli da svago hobbistico.

Prossimamente l’ENAC rilascerà le prime regole che consentiranno a tutti (senza patentino) dopo il superamento di un test on line, di svolgere riprese video.

Tali riprese potranno essere anche professionali e condotte all’interno delle CTR aeroportuali (forse anche in ATZ).

Ulteriore novità sarà il volo in città e sulle persone, con minori limiti e doveri.

Per quanto veloci possano essere i cambiamenti, questi elencati impiegheranno circa tre anni prima che tutto vada a regime.

Aeromodelli e SAPR diventano una cosa sola, avranno le stesse regole, gli stessi diritti e gli stessi limiti!

In una parola, gli aeromodelli diventano aeromobili. Lo prevede il regolamento unico europeo di EASA, l’ente europeo che sovrintende alla sicurezza del volo di tutti, dal più grande jet commerciale al più piccolo drone giocattolo.

Con il primo regolamento Enac, gli aeromodelli non erano un giocattolo né aeromobile.

Questo proprio per liberare l’aeromodello, che ha in Italia una tradizione di settan’anni.

Si consentirà agli aeromodellisti di volare e fare riprese private senza attestati, senza permessi, senza certificazioni ma libero!

Addirittura, per favorire l’aeromodellismo sportivo che è gestito dall’Aeroclub d’Italia, era stato autorizzato negli spazi adeguati anche il volo sportivo oltre i 150 metri.

Ma ora questa distinzione, che ha permesso a decine di migliaia di persone di volare e fare le loro riprese personali in pubblico senza patentino sta per cadere.

Perciò, le norme europee puntano l’attenzione sui rischi delle operazioni e non più sulla loro natura.

Gli aeromodellisti, hanno radici di cultura aeronautica. O per lo meno, quelli che amano l’ala fissa e un po’ meno il multirotore.

D’altro canto è risaputo che non corre buon sangue tra aeromodellisti tradizionali e dronisti si amano poco.

https://www.youtube.com/watch?v=1E4LAgIgIdU

Infatti, secondo gli esperti, gli aeromodellisti si adatteranno alle nuove regole, che se da un lato danno moltissima libertà in più, dall’altro richiedono non poco sotto il profilo normativo.

Aeromodelli e droni saranno quindi la stessa cosa, e gli aeromodelli e droni ricreativi rientreranno nella categoria OPEN, la più “facile” del regolamento EASA.

Comunque permette il volo di droni e aeromodelli anche enormi, fino a 25 KG.

L’open è divisa in sottocategorie di peso che sono importantissime per definire cosa si può fare e cosa no.

Per cui gli aeromodelli che fanno parte della categoria Open, non ci sarà bisogno di patentino né per volare per divertimento né per fare voli professionali,ma solo di training online e un esame online gestito da ENAC.

In pratica, qualche video da guardare per saper rispondere a una quarantina di domande, e se si fallisce il test lo si ritenta tranquillamente da casa nostra quando saremo comodi.

L’altezza di volo sarà 120 metri, una via di mezzo tra gli attuali 70 metri riservati agli aeromodellisti e i 150 metri dei SAPR con le attuali regole ENAC.

L’Europa ha anche previsto che se nel raggio di 50 metri da dove voliamo c’è un ostacolo più alto di 90 metri, possiamo salire a 30 metri sopra quell’ostacolo.

Oggi volare sulle persone estranee è possibile solo con un trecentino inoffensivo, che non a caso è la macchina più usata per i voli urbani, dove è praticamente impossibile garantire che il drone non passerà mai sulla testa di qualcuno.

Si potrà continuare a farlo, ma occorrerà un drone di categoria C0, quindi massimo 250 grammi (forse in seguito si parlerà di paraeliche) oppure in categoria C1 (meno di  900 g; velocità massima 19m/sec, meno di 80 Joule di energia liberata all’impatto).

DJI MAVIC PRO sembra essere il modello creato su misura secondo l'EASA
DJI MAVIC PRO il candidato ideale per i nuovi requisiti

https://www.youtube.com/watch?v=hlHPEg2Z8bk

Sembra la descrizione tecnica del Mavic Pro di DJI, macchina che ha avuto un enorme successo commerciale.

Certo, il Mavic di oggi non è certificato C1 e quindi non potrà essere usato in questo contesto, ma siamo certi che DJI fara’ sicuramente un modello C1 per non perdersi il mercato europeo!

Come oggi, gli assembramenti resteranno sempre vietati, questo è un dogma duro a morire.

Concludendo, per effettuare dei voli, bisogna richiedere le autorizzazioni, per ragioni di sicurezza, e resterà così anche ai tempi di di cambiamento di EASA.

Quindi servirà sicuramente il nulla osta delle autorità, non solo aeronautiche.

E ciò varrà sempre, in tutte le città e in tutti i casi dove esistono aree riservate, proibite e pericolose. Quindi servirà sempre conoscere bene le regole dell’aria, test online o mica test online.

Vi ringrazio per la attenzione e come sempre, voglio dedicare delle offerte ai miei lettori.

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