Amazon e Google in guerra per l’apertura delle nuove frontiere tecnologiche.
Il tempo stimato per una consegna è di trenta minuti.
Questo è il risultato di alcuni test effettuati dal colosso amazon in seguito ad alcune consegne effettuate a Cambridge, Regno Unito.
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Il programma è ancora in fase di sperimentazione e resta riservato ai clienti prime.
L’obiettivo è mantenere uno standard per le consegne, minore dei trenta minuti.
Tuttavia, tra i requisiti per le spedizioni con i SAPR rientra il peso inferiore ai 5 kg.
Questo del fattore peso, non sembra costituire un limite per amazon, in quanto l’87% delle consegne si aggira entro tale carico.
Riassumendo la nota azienda ha svolto tempo fa tali test nel Regno Unito, grazie alle concessioni normativo – regolamentari per il volo a comando a distanza e volo automatico.
Oltre alle prime consegne, non manca ovviamente la guerra degli spot pubblicitari per la consegna a domicilio con i droni.
Le consegne dall’alto, per ora sono destinate al mercato estero e non italiano.
Si mette in evidenza la capacità di consegnare dei pacchi in 30 minuti, o meno.
L’area di atterraggio, solitamente è inquadrata in un giardino privato, uno spazio condominiale ove vige la civiltà ed il rispetto dei rapporti di buon vicinato.
Sui droni, spicca il brand del fondatore, miliardario jeff bezos.
Sono state create delle vere e proprie catene di montaggio e distribuzione dove il drone, al termine del processo di packaging viene caricato e fatto partire con comandi a distanza o in maniera automatica.
Il volo automatico viene impostato da operatori all’interno degli stabilimenti, dove avviene tutto il processo di distribuzione. Il drone seguendo il piano di volo con GPS e sensori anti collisione riesce a portare i pacchi al destinatario.
Il cliente non deve fare altro che raccogliere il pacco all’ingresso di casa.
Semplice, facile e veloce!
Si parla di guerra di droni tra amazon e google, infatti google express con project wing (progetto ala) ha lanciato già nel 2011 un prototipo di UAV ad ala fissa per lo sgancio di pacchi.
Questo tipo di drone è largo un metro e mezzo, presenta quattro turbine per volare in ogni direzione e lo sgancio avviene con cavo che si stacca quando il pacco tocca il suolo.
Insomma, i due colossi fanno letteralmente a gara per conquistare la terza dimensione, ovvero i cieli del mondo e le iniziative sono ancora in fase di forte sviluppo.
Considerazioni italiane, parlano di difficoltà di realizzazione delle consegne con droni per il mercato tricolore.
Tuttavia, il reale problema sarebbe quello delle norme vigenti in Italia e l’educazione degli utilizzatori del servizio.
Non è da escludere la possibilità che la gente possa rubare oggetti oppure gli stessi droni impiegai per la consegna!
Concludendo, non rimane altro che aspettare tempi migliori e vedere cosa consigliano dai cieli del Regno Unito e degli U.S.A.
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Prossimamente pubblicherò un articolo sui droni e la Cina (che di certo non resta a guardare).
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